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CAF FENAPI

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Breve profilo storico della FENAPI

La FENAPI è stata costituita il 12 gennaio 1992 ad iniziativa di un gruppo di imprenditori meridionali con lo scopo di associare con un unica organizzazione tutti i piccoli imprenditori ed i lavoratori autonomi dei diversi settori economico-produttivi.
Il progetto FENAPI nasce per sostenere la piccola impresa che in Italia subisce scelte indirizzate a favore dei grandi gruppi economico-finanziari pur essendo il principale motore dello sviluppo economico e produttivo: l'esigenza immediata è stata quindi, la creazione di un blocco sociale formato da lavoratori autonomi e microimprese.

In quest'ottica la FENAPI ha preso atto della realtà socio-economica italiana per come attualmente si presenta: una netta differenziazione tra piccola, media e grande impresa. Purtroppo, il corporativismo ha provocato la parcellizzazione, la perdita di rappresentatività ed il frazionamento politico e sindacale della piccola impresa a favore delle grandi realtà economiche.

La trasversalità che la FENAPI sostiene si è concretizzata con la nascita di una organizzazione che ha raggruppato fin dalla sua costituzione i piccoli imprenditori nei seguenti comparti: artigianato, commercio turismo e servizi, agricoltura, pesca e piccola industria.
L'obiettivo politico-associativo della Federazione è il riconoscimento della figura del Piccolo Imprenditore quale categoria trasversalmente intesa a prescindere dal settore economico in cui opera: Artigiani, Commercianti, Pescatori, Piccola Industria e Coltivatori Diretti sono caratterizzati e accomunati dalla loro dimensione organizzativa ed economica che li distingue dagli altri ambiti imprenditoriali ed industriali in quanto "piccoli" per necessità o scelta.

Nella globalizzazione dei mercati la scelta, o la necessità, di rimanere "piccoli" deve essere garantita mediante strumenti consoni al raggiungimento di obiettivi ben precisi, quali:

  • contrattazione collettiva per i piccoli imprenditori
  • specifica rappresentanza sindacale
  • alleggerimento della pressione fiscale
  • canali creditizi privilegiati
  • ricerca di nuovi mercati per il "made in italy
  • sostegno alla commercializzazione dei prodotti
  • riqualificazione imprenditoriale ed aziendale
  • certificazioni di qualità
  • cooperative e consorzi dei piccoli imprenditori
  • centri di assistenza alla piccola impresa

Con il II Congresso Nazionale del 18 novembre 1997 la FENAPI ha allargato i propri orizzonti associativi puntando ad aggregare il mondo del lavoro atipico e tutte le figure professionali per le quali non sono previsti appositi Albi e Ordini Professionali.
Dal '97 la Federazione, guidata da un gruppo di giovani messinesi, si è estesa in tutta Italia perdendo i connotati di associazione prettamente meridionale ed ha avviato un progetto di relazioni sindacali ed industriali che ha condotto l'Associazione alla firma del suo primo contratto collettivo nazionale di lavoro valido per alcune categorie di imprenditori e lavoratori autonomi in agricoltura (la FENAPI attualmente ha avviato le necessarie trattative per giungere alla sottoscrizione dei CCNL degli altri settori).

Il Ministero del Lavoro il 25/02/1999 ha preso atto della diffusa presenza territoriale della FENAPI e ne ha accertato l'operatività in oltre 60 province e 15 regioni: la FENAPI ha così ottenuto il riconoscimento di "Associazione di rilevanza Nazionale" che in Italia è stato conferito a solo ed alcune Associazioni di categoria.
A seguito di questo riconoscimento la FENAPI ha raggiunto i seguenti obiettivi:

  • il 2 luglio 1999 l'INPS ha stipulato con la FENAPI la convenzione per la riscossione delle quote associative degli artigiani e dei commercianti;
  • Il 2 dicembre 1999 l'AIMA (Azienda di Stato per l'Intervento sul Mercato Agricolo), ora AGEA, ha riconosciuto la FENAPI quale Associazione professionale maggiormente rappresentativa permettendo alla stessa di acquisire il diritto, assieme ad altre otto organizzazioni, di stipulare con l'AIMA stessa la convenzione per la gestione delle Pratiche Agricole Comunitarie (PAC);
  • Il 14 dicembre 1999 la FENAPI ha sottoscritto un accordo politico-sindacale con l'Unione Italiana Quadri - UNIONQUADRI, organizzazione sindacale presente nel CNEL. In applicazione di tale accordo la FENAPI ha utilizzato la convenzione INPS dell'Unionquadri per associare i pensionati e disoccupati non agricoli;
  • il 16 febbraio 2000 l'INPS ha stipulato con la FENAPI la convenzione per la riscossione delle quote associative dei lavoratori autonomi dell'agricoltura (aziende agricole, coltivatori diretti, coloni);
  • il 27 marzo 2000 l'INAIL ha stipulato con la FENAPI la convenzione per la riscossione delle quote associative degli invalidi sul lavoro;
  • il 28 marzo 2000 l'INPS ha stipulato con la FENAPI la convenzione per la riscossione delle quote associative dei braccianti agricoli e piccoli coloni;
  • il 20 giugno 2000 l'INAIL ha stipulato con la FENAPI la convenzione per la riscossione delle quote associative per tutte le categorie imprenditoriali;
  • il 26 luglio 2000 l'ANCI (associazione nazionale dei comuni Italiani) ha stipulato con la FENAPI un protocollo di intesa per l'agevolazione agli insediamenti produttivi presso gli sportelli unici comunali;
  • il 29 dicembre 2000 il ministero delle finanze ha decretato il riconoscimento del CAF FENAPI srl.
  • Il 22 agosto 2001 la FENAPI ha costituito IL Patronato INAPI (Istituto Nazionale Assistenza Piccoli Imprenditori) per assistere presso gli enti previdenziali ed assicurativi i piccoli imprenditori e tutto il mondo lavorativo e sociale;
  • l'11 dicembre 2001 la FENAPI ha revocato l'adesione politico-associativo all'UNIONQUADRI;
  • il 12 dicembre 2001 la FENAPI ha aderito all'A.G.C.I. (Associazione Generale Cooperative Italiane) per garantire assistenza e tutela alle cooperative associate;
  • il 6 febbraio 2002 il Ministero del Lavoro ha autorizzato l'INPS a stipulare con la FENAPI la convenzione per la riscossione delle quote associative dei disoccupati non agricoli e dei lavoratori in mobilità;
  • l'8 febbraio 2002 il Ministero del Lavoro ha autorizzato l'INPS a stipulare con la FENAPI la convenzione per la riscossione delle quote associative dei pensionati;
  • entro fine marzo 2002 alla FENAPI sarà riconosciuta dal Ministero delle Finanze la rilevanza nazionale;
  • nel mese di aprile 2002 sarà pubblicato il decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali che riconosce l'istituzione del patronato INAPI promosso dalla FENAPI;
  • entro settembre 2002 sarà costituito il CAF impresa per assistere le imprese associate alla FENAPI o associate alle organizzazioni aderenti alla FENAPI.

La prima fase del percorso organizzativo è quasi completa: nel 2002 la FENAPI otterrà il riconoscimento di altri strumenti per assistere gli associati e per confrontarsi con gli attori principali del mondo associativo e professionale.

Uno dei principali obiettivi della FENAPI è creare le condizioni economiche e giuridiche per garantire ai piccoli imprenditori di produrre e distribuire in autonomia senza pagare il pedaggio né alle multinazionali né ai centri di potere nostrani mediante la costituzione di consorzi di produzione, consorzi di distribuzione e consorzi di esportazione che consentano l'accesso diretto al mercato a quanti vogliono continuare ad affermare che "piccolo è bello", rifuggendo da quel tipo di globalizzazione che rischia di essere una strumentalizzazione surrettizia tendente a fagocitare i deboli per consentire ai forti di facciata di coprire le proprie debolezze e prosperare.

In quest'ottica la FENAPI chiede la collaborazione di tutte quelle organizzazioni associative e sindacali che, condividendo questi obiettivi, hanno acquisito quella maturità di "fare gruppo": iniziando a conoscerci collaborando nella gestione dei servizi, come il CAF, sicuramente si possono raggiungere quelle intese politico-associative che conferiscono potere contrattuale alla nuova realtà sociale che la FENAPI sta costruendo.

Troppe volte abbiamo visto programmi, ideati per la piccola impresa e saccheggiati dai grandi gruppi economici. La FENAPI dice basta! Quanto è della piccola impresa resti alla piccola impresa, e sia il seme del suo sviluppo nel Paese, in Europa e, perché no, nel mondo intero.